Cubismo, storia di questo movimento artistico
Il vero motivo per il quale questa corrente artistica e culturale viene chiamata così risale al 1907, quando l’eccellente critico d’arte francese Louis Vauxcelles, durante una mostra del pittore francese Georges Braque disse: “Braque maltratta le forme, riduce tutto a schemi geometrici, a cubi”. Fu lo stesso Braque ad ammettere che quest’ultimo termine usato dal critico in fondo non gli dispiaceva affatto, e decise di ‘adottarlo’ per meglio definire la sua arte.
In realtà già precedentemente si erano manifestati alcuni segni di propensione verso questo nuovo stile, e fu Paul Cezanne circa mezzo secolo prima ad esserne in un certo senso il pioniere durante alcune sue sperimentazioni. La storia del ‘cubismo’ suole suddividersi in due fasi: analitica e sintetica; nel primo periodo (1907/1912) i cubisti rappresentavano la realtà in modo molto razionale, analitico per l’appunto, nel secondo invece (1912/1921) si introdusse anche l’uso di lettere e numeri e si iniziò a dare maggiormente risalto a volumi e forme geometriche piuttosto che ai colori.
Come nasce questo movimento
L’eccessivo risalto dato a linee, forme geometriche e volumi degli oggetti rappresentati dai primi pittori cubisti come Georges Braque e Josè Victoriano Gonzalez, ai quali ben presto si aggiunse anche il grande Pablo Picasso, stava rischiando però di avvicinarsi troppo all’astrattismo con l’esasperazione delle sue forme, ed i tre maestri si trovarono costretti a studiare uno stratagemma che potesse differenziare il loro stile da quello puramente astratto; ecco dunque apparire lettere e numeri nei quadri cubisti.
Frammenti di realtà, oggetti reali combinati alle parti dipinte, elementi molto vicini al ‘collage’, ed appunto l’inserimento di lettere, frasi, e numeri nei dipinti, insieme ad una nuova ‘valorizzazione’ del colore e delle sue funzioni, sintetizzano dunque la realtà; il vero concetto formale di ciò che viene rappresentato resta solo nella testa dell’artista, che li concretizza nell’immagine pittorica.
Caratteristiche del Cubismo
I cubisti tendono a rappresentare grosso modo sempre una determinata realtà concreta, e gli oggetti spesso scelti dai gli artisti ne sono prova lampante; luci, ombre, ed elementi chiaroscurali con tinte basate su tinte di grigio, marrone e nero, danno corpo agli oggetti stilizzati e ne risaltano i volumi, portando così l’osservatore ad ‘indagare’ in un certo senso più profondamente la realtà, non distraendolo con accecanti giochi di vivacità di colore.
La ‘Natura morta con sedia impagliata’ di Picasso, magnifica opera realizzata dal maestro spagnolo nel 1912, rappresenta il momento in cui stava per verificarsi qualche piccolo cambiamento all’interno della stessa corrente artistica; le regole visive caratteristiche della prima fase del cubismo, ovvero quella analitica, andavano man mano lasciando spazio ad una visione più sintetica della realtà, e si nota inoltre un ritorno di colori più accesi e vivaci.
Artisti del Cubismo
Senza considerare i già citati Picasso, Braques, e Josè Victoriano Gonzalez (meglio noto come Juan Grìs), la corrente artistica del ‘cubismo’ annovera tra le sue fila anche un altro importante pittore francese, ovvero quel Joseph Fernand Henry Lèger che marcò il passaggio dal cubismo analitico a quello sintetico, specialmente grazie al suo ritorno all’utilizzo di colori più vivaci come rosso, blu e giallo.
L’italiano Gino Severini, Max Weber, Robert Delaunay, Francis Picabia, ed i fratelli Duchamp sono altri pittori cubisti certamente degni di menzione, artisti che hanno senza dubbio lasciato un importante contributo allo sviluppo di questo movimento artistico, che poco a poco iniziò ad abbracciare anche altri campi culturali come letteratura e musica.
Opere del Cubismo
‘El Portuguès’ di Georges Braque (1911) segnò in un certo senso quello che potrebbe definirsi il ‘consolidamento del nuovo cubismo’, caratterizzato non solo dall’introduzione di numeri e lettere, ma anche dall’applicazione di pezzi di cartone o addirittura di plastica a mò di collage alla tela stessa, tecnica poi utilizzata anche da Picasso nella ‘Natura morta con sedia di paglia’.
‘Place Ravignan, natura morta davanti ad una finestra aperta’, opera libera e dalle colorazioni vivaci di Juan Gris, ‘Donna con ventaglio’ di Maria Blanchard, o anche la stessa ‘Bottiglia di Suze’ di Pablo Picasso sono altre grandi testimonianze della corrente cubista, via via sempre più apprezzata anche da scultori, scrittori e musicisti che ne seguirono le orme.